In partenza da
Bremerton per la prima tappa verso l'Alaska.
Arrivo al gate di Ketchikan con
Max e Pippo.
Domenica 4 dicembre parto al mattino
(ora italiana) mentre a Ketchikan è notte fonda.
L'atterraggio a Valdez mi ricorda un
po' Vagar, con il sentiero di discesa sfalsato rispetto alla pista e con discesa da
effettuare a mano, solo che qui è anche buio pesto. Per fortuna la pista e ben illuminata
pertanto decido di staccare tutto e di atterrare completamente in manuale. Per fortuna non
c'è vento ne turbolenza.
Questa volta non mi voglio far
intimorire dalle apparenze e arrivo tranquillo seguendo le indicazioni delle carte con il
737 che risponde docile a tutti i comandi.
Arrivo così a toccare preciso al
millimetro con una velocità verticale di -183 ft/m, veramente un atterraggio perfetto!
Vado quindi a posteggiare al gate
soddisfatto di questa tappa domenicale.
Decido quindi di continuare lungo le
Aleutine per Eareckson Shemya. Alla partenza trovo MAx che mi ha raggiunto nel frattempo a
Valdez.
Arrivo a PASY
Eareckson che è ancora buio. Il
buio ha ormai caratterizzato questa traversata dell'Alaska.
Mi fermo quindi per una sosta.
Partendo da questa propaggine
meridionale dell'Alaska facciamo quindi rotta verso il Giappone con un volo di circa 1600
miglia che è anche la tappa più lunga del tour.
Dopo meno di quattro ore di volo arrivo
al moderno aeroporto di New Chitose a Sapporo.
Faccio quindi una sosta prima di
proseguire verso Tokyo.