Restiamo nei Caraibi per affrontare il penultimo
volo VFR di questo lungo Award/Tour. Siamo di
nuovo alle prese con un aeroporto complicato che ci
costringerà all'ennesima "sfida epica". Infatti
siamo diretti all'Aeroporto di Saint Jean Gustaf
III, noto anche come Aeroporto di Saint-Barthélemy
nell'isola di Saint-Barthélemy, nelle Antille
Francesi. L'aeroporto ha fama internazionale a
causa della difficoltà nelle operazioni di volo
il canale televisivo History, all'interno
del programma Most Extreme Airports, ha classificato
lo scalo come il terzo più pericoloso al mondo:
il fatto è dovuto soprattutto alla sua pista,
orientata 10/28 e lunga appena 680 m. Essa è posta
in una stretta valle delimitata da ripidi rilievi
collinosi su tre lati (mentre la testata 28 termina
direttamente su una spiaggia). Gli atterraggi si
effettuano quasi esclusivamente alla testata 10,
molto ravvicinata al pendio del cosiddetto "Col de
la Tourmente". Tale caratteristica obbliga gli
aerei in arrivo a planare in volo radente lungo la
collina: non di rado i velivoli arrivano a toccare
la pista a velocità troppo elevata, che li obbliga a
fare una riattaccata e ritentare l'atterraggio,
giacché toccare terra troppo velocemente comporta il
rischio di non riuscire a frenare e finire oltre il
nastro asfaltato, terminando in mare e/o arenandosi
nella sabbia. Altri fattori di rischio sono
costituiti dalla presenza di una strada carrabile
che attraversa il rilievo alle spalle della testata
10, nonché dall'abitudine dei bagnanti a frequentare
la spiaggia prospiciente la testata 28 (sebbene vi
siano appositi segnali e delle boe atti a segnalare
il pericolo) e dai forti venti che possono sferzare
la zona. Insomma, prima di rientrare a casa
abbiamo ancora pane per i nostri denti! :-D
Riguardo al volo ho scelto l'approccio VFR
soprattutto per la brevità del percorso e perchè
conviene soprattutto usare un aereo adatto alle
piste brevi per evitare eccessivi stress. Del resto
anche nella sfida su FS2020 viene proposto come
aereo il Daher TBM 930. Essendo un
tratto in mare aperto, e quindi senza riferimenti
visivi, ci avvarremo del VOR
di Saint Croix (COY 108,2) che si trova tra l'altro
come primo punto nelle due procedure strumentali di
decollo dall'aeroporto TISX, a soli 3 miglia dalla
pista. Una volta raggiunto il VOR intercettiamo
quindi la radiale 103° e la seguiamo per circa 84
miglia. A quel punto dovremmo già essere già entrati
in contatto
visivo con l'isola di Saba, la più piccola isola dei
Caraibi olandesi.
Sorvolata Saba puntiamo quindi per rotta 069° per
una ventina di miglia e arriveremo in vista del
nostro mitico aeroporto, per questa ennesima sfida.
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