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							Terra di spiagge bianche, immensi 
							parchi naturali e tante tribù. Il Lenya è la meta turistica 
							perfetta per relax e per un po' di sano bush-flying 
							per chi è in cerca di emozioni e piste in terra 
							battuta poco visibili. 
							
							Nella 
							prima tappa 
							partiremo dall'aeroporto di Nairobi Wilson. 
							L'aeroporto opera principalmente come base per le 
							compagnie locali che effettuano voli interni, per 
							diverse scuole di volo e, anche, per diverse agenzie 
							delle Nazioni unite e per l'Unione europea. Si 
							tratta del più vecchio aeroporto a Nairobi 
							(costruito nel 1929 da Florence Kerr Wilson) e 
							inizialmente chiamato "Nairobi West Aerodrome". 
							All'epoca il costo di costruzione fu di 50.000 
							sterline (pari a circa 3,2 milioni di sterline nel 
							2020). Con lo scoppio della seconda guerra mondiale, 
							nel 1939, l'aeroporto, la sua flotta aerea e i suoi 
							piloti furono cooptati della Royal Air Force 
							britannica che lo rese una base militare per tutto 
							il conflitto. Successivamente continuò a funzionare 
							come aeroporto civile.  
							
							Storia a parte, 
							una volta decollati dal Wilson, durante il circuito 
							(attenzione, è un circuito non-standard a destra) sorvoleremo 
							prima il 
							
							
							Nairobi National Park, 
							poi in uscita dallo stesso,  la 
							popolosa area a Sud di Nairobi, che comprende 
							
							
							lo 
							slum più grande del mondo (Kibera), per poi 
							dirigerci verso ovest, attraversando parte della 
							
							Great Rift Valley (Monte 
							Longonot,
							
							
							Hell's Gate National Park,
							
							
							Lago Naivasha) e atterrare a Green Park. 
							
							L'aeroporto di 
							Green Park è una piccola airstrip all'interno di un 
							resort privato che include diverse ville e un campo 
							da golf. Affacciandosi sul lago Naivasha, i decolli 
							sono decisamente suggestivi, ma gli atterraggi 
							possono essere complicati per via della posizione 
							della pista, posizionata su un plateau leggermente 
							in pendenza e circondata da altre due airstrip 
							(utilizzate il campo da Golf e la costruzione a 
							inizio pista come riferimento per individuare l'airstrip). Per 
							chi riuscisse ad atterrare con un buon touch down, 
							c'è un voucher per una partita a golf pagata! 
							
							*** 
							
							Nella 
							seconda tappa
							
							
							ci si 
							rimette ai comandi con destinazione:
							
							Lago Magadi!  
							
							
							Il lago in 
							questione è quello più a Sud di tutta la porzione 
							della Rift Valley keniana ed è situato in un'area 
							dove l'attività vulcanica è ancora presente. Il 
							risultato è un'area in cui sgorgano diverse fonti di 
							acqua termale a più di 60 gradi e che - con 
							l'evaporazione di gran parte dell'acqua nella 
							stagione secca - fanno sì che il terreno resti 
							coperto per l'80% di soda e altri minerali disciolti 
							nelle sue acque. Il lago è rinomato per la grande 
							presenza di fenicotteri bianchi e rosa. 
							
							
							Ma prima di 
							arrivare al lago non può mancare un giro lungo il 
							versante sud della Rift Valley. In particolare si 
							passerà sul piccolo Lago Oloidien, presso il
							
							Monte Olkaria (area 
							a forte attività geotermica, dove il Kenya ha 
							concentrato la costruzione di centrali elettriche), 
							il
							
							Monte Suswa(vulcano 
							spento ma ancora suggestivo) e le
							
							Ngong Hills. 
							
							
							Il nome delle 
							colline, deriva dalla lingua Masai, e indicava le 
							quattro nocche del pugno della mano, in quanto il 
							profilo vi rassomiglia molto. Per coloro che hanno 
							letto il
							
							romanzo "La mia 
							Africa" di Karen Blixen o visto l'omonimo
							
							film con Robert 
							Redford e Meryl Streep, le Ngong Hills fanno da 
							sfondo della narrazione della Blixen; dal tentativo 
							di avviare una piantagione di caffè sino al tragico 
							incidente aereo di Denys Finch Hatton, che per sua 
							volontà fu seppellito all'ombra delle Ngong Hills 
							dopo che il suo velivolo si è schiantato poco dopo 
							il decollo all'aeroporto di
							
							Voi. 
							
							
							Nel nostro volo 
							passeremo accanto alle Ngong Hills, sul versante che
							
							scende verso la Rift Valley. Non appena vedremo il 
							Parco eolico sul lato Nord (prima "nocca"), vireremo 
							verso Sud costeggiando l'intera gruppo di 4 colline 
							fino a sorvolare la cittadina di Corner Baridi (un 
							nome mix tra Inglese e Kiswahili, che significa 
							"Angolo freddo").  
							
							Si tratta del 
							punto più alto del grande plateau che ospita la 
							capitale Nairobi. Da qui seguiremo l'unica strada che 
							scende ripida fino alla città di Magadi, dove poco 
							prima ci accoglierà la
							
							Magadi Soda Factory, 
							gestita dalla compagnia indiana Tata Motors. La 
							fabbrica è facilmente riconoscibile anche per le 
							aree dove viene lasciata evaporare l'acqua 
							ricca di soda.  
							
							Subito dopo la 
							fabbrica e la attigua città di Magadi, c'è la nostra 
							airstrip. Attenzione a dove si atterra, perché 
							vicino passa la strada sterrata che porta verso il 
							Lago!   
							
							Buon divertimento by 
							Iulius. |